mercoledì 23 settembre 2015

IL tavolo

Si avvicinava la Pasqua 2014 quando ho portato a casa questo vecchio tavolo. 




Noto subito il rigonfiamento del piano e... una marea di buchi. Tarli a non finire. 
Ma a parte questo sembra un lavoro tutto sommato "semplice": dovevo sverniciare, trattare i tarli, stuccare, impregnare, incidere sul piano un centrino (cosa che mi intrigava non poco), dare un protettivo finale ed era fatta.




Inizio a sverniciare e nonostante l'affiorare di numerosissimi tunnel resto incantata dal legno. Non c'è niente da fare, il legno che veniva lavorato in passato è potenzialmente eterno, si presta ad essere ritrattato e soprattutto vale la pena di tanta fatica. 




Primo intoppo: le assi-prolunga. Sono evidentemente postume e... i bordi non coincidono con quelli del piano. Mi spiego: il fregio decorativo (il bordo) riprende quello del tavolo ma è stato montato al rovescio. Un disastro. Mi sono chiesta se l'autore di quest'opera fosse un po' approssimativo nel lavoro o se ci fosse stata qualche seria "distrazione". Di una cosa sono sicura, la mano non è la stessa che ha creato il tavolo. Un tavolo allungabile dai meccanismi incredibili, perfetti nella loro semplicità. 
Comunque: è necessaria una nuova prolunga, senza la quale non posso procedere. E parte la ricerca del legno giusto, che arriverà solo alla fine dell'estate... i tempi sono già molto più dilatati del previsto.




Non sono più molto in forze, ma mi dedico al tavolo con l'intento di consegnarlo prima che arrivi l'inverno. Svernicio e levigo tutto, riporto alla luce il legno interamente, dopo di chè mi diverto con l'antitarlo, e ovviamente abbondo... è inevitabile. Non ho foto del tavolo infagottato, peccato! E' rimasto sigillato per oltre una settimana... ma voglio che le belve non abbiano scampo.  
Poi lo contemplo nuovamente...  anche mentre do lo stucco! Nella foto qui sopra si vede appena l'inizio di questa fase!




Arriva la volta del fondo base, che protegge, uniforma e dà spessore. Ne ho dato diverse mani, con la speranza di poter tranquillamente incidere alla fine a dispetto dei tarli, e di riuscire a rendere meno evidente il rigonfiamento, che continuo a notare anche dopo aver levigato insistentemente. 










Do diverse mani di smalto, carteggio finemente a mano... 
e... mi arrendo. 
Buio. 


Sono riuscita a riprendere in primavera.  Carteggio ancora e rinfresco lo smalto. Preparo il disegno e inizio ad incidere, ma ecco riapparire i tunnel. Non posso continuare così, il lavoro sarebbe troppo irregolare. Quindi... svernicio il piano! 




A questo punto non posso farmi prendere dalla fretta, anche se il tavolo è a casa da oltre un anno, e tento di raddrizzare il piano. E' un'operazione lunga e senza garanzie purtroppo ma vale decisamente la pena tentare. Inumidisco con il vapore e metto sotto pressione... che aumento giorno dopo giorno. 




Nuovamente stucco e tanto tanto fondo base.  Levigo e smalto. 


Dipingo il piano con un acrilico nero fine satinato... della mia marca preferita. 
E...












































Eccolo! 
Aspetto una foto migliore, qui non si nota l'effetto invecchiato finale... 

Ma finalmente è consegnato!

Dopo un inverno da dimenticare,
mi ingegno perchè il prossimo sia molto diverso. 
Con tanti progetti da realizzare e... 
una valigia da preparare!!!